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Dinastia Tang, rinascimento cinese

Ma Sen

La dinastia Tang è stata la culla della civiltà cinese, cresciuta grazie a una forte espansione economica, che è stata anche culturale*

Per quanto possa ricordare, il capitolo dedicato alla dinastia Tang è sempre stato il più importante del libro di storia. In quell’epoca l’istituzione di uno Stato multietnico unificato pose fine a un lungo periodo di frammentazione. Sulla scorta di una struttura politica stabile, l’economia, la cultura, la scienza e la tecnologia raggiunsero livelli senza precedenti. A fronte dello sviluppo dei mercati, gli abitanti delle città conobbero una fiorente domanda di intrattenimento culturale e ricreativo, e i costumi culturali un periodo di massimo splendore. Nella città aperta e tollerante di Chang’an, Luoyang, il popolo Han e il popolo Hu vivevano in armonia. Gareggiavano tra loro la musica, la danza Hu, le pipe di seta e di bambù, le armonie suonate dagli strumenti a corda. Ricorrevano competizioni di poesia e vino, canti e danze, di giorno e di notte, passeggiate a cavallo, la caccia, l’intrattenimento dei letterati e dei pittori. E ancora, le gite primaverili, il culto dei fiori, l’osservazione delle lanterne, le burle, tutte attività ricreative che splendevano alla luce di una forte presenza femminile. Allo stesso tempo, lo scambio e l’integrazione di differenti culture etniche infusero nuova vitalità, mostrando le ricche e diversificate qualità artistiche dell’epoca. In una temperie così aperta e tollerante, ricca di vitalità e creatività, la dinastia Tang fiorì nella poesia, nella pittura, nella scultura e in altre arti. Sbocciarono squisiti capolavori.

Exhibition view of 唐 (Tang), from 25/01 to 23/02/2024 at CFAlive, Milan. Earthenware Tang dynasty sculptures on dedicated dedicated plinth by Concorde. Courtesy of Concorde, Galleria Ajassa and CFAlive. Ph: Andrea Rossetti.
Exhibition view of 唐 (Tang), dal 25/01 al 23/02/2024 da CFAlive, Milano. Earthenware Tang dynasty sculptures on dedicated dedicated plinth by Concorde. Courtesy of Concorde, Galleria Ajassa and CFAlive. Ph: Andrea Rossetti.

Vagando nella solennità del Buddha, tra i loro sguardi, ho trattenuto il respiro e raccolto la mente, fissando il silenzio della solidificazione senza suono del momento in cui il tempo e lo spazio si intrecciano; indugiando nella vivida e vivace statua Tang dell’uomo a cavallo Sancai Hu, come se fossi in piedi sulle mura di Chang’an, con la brezza che mi sfiora il viso, ascoltando il tintinnio delle campane dei cammelli e, fuori dalle porte della città, calpestando un’immensa carovana di Hu in viaggio sulla Via della Seta. Le novità confluivano nel mercato notturno, le donne vestite di abiti leggeri vagavano insieme, le dolci risate si intrecciavano a urla sonore, facendo da tamburo a un’esplosione di rumore; vagando nella fantastica poesia della dinastia Tang mi abbandonavo ai pensieri. Vedere un giovane uomo soddisfatto della primavera, vestito di tutto punto, che vede tutti i fiori di Chang’an in un solo giorno. Bere e scambiare bicchieri; Hu Ji a piedi nudi che balla al ritmo dei tamburi impennati. Li Taibai era ubriaco, danzava con la spada, la sua ampia veste e le sue grandi maniche svolazzavano; agitando un pennello scrisse un capitolo famoso nei secoli. Esausto, felice di tornare. Camminavo lungo il fiume, tranquillo e calmo, rilassato, sentendo il suono delle onde lentamente, vedendo il fiume collegato al cielo. L’ampia superficie del fiume sostiene un tondo di luna luminosa; le onde del fiume increspate ne riflettono la luce argentata, ondeggiando tranquillamente; in uno stato di stordimento io e Zhang Ruoxu vaghiamo fianco a fianco. Condividiamo la luce del fiume e della luna. Tuttavia, il fiume e la luna sono uguali al solito; le cose sono imprevedibili. Le luci di tutte le case sono spente e i feroci fuochi dei fari durano a lungo. L’erba, gli alberi, i fiori e gli uccelli che arrivano con la primavera non son goduti, aggiungendo dolore e preoccupazione.

Exhibition view of 唐 (Tang), 25/01 to 23/02/2024 at CFAlive, Milan. Earthenware Tang dynasty sculptures and pictures by Ma Sen on dedicated shelves by Concorde. Courtesy of Concorde, Galleria Ajassa, Ma Sen and CFAlive. Ph: Andrea Rossetti.
Exhibition view of 唐 (Tang), 25/01 to 23/02/2024 at CFAlive, Milan. Earthenware Tang dynasty sculptures and pictures by Ma Sen on dedicated shelves by Concorde. Courtesy of Concorde, Galleria Ajassa, Ma Sen and CFAlive. Ph: Andrea Rossetti.

Nemmeno la grandezza Tang può sfuggire al fatidico ciclo storico di prosperità e declino. Dal solido inizio del regno del periodo Zhenguan, alla gloria dell’epoca fiorente del periodo Kaiyuan. Ma alla fine scivola nella “separazione del governo e del potere militare, dittatura eunuca”; la situazione è caotica, e finisce frettolosamente! Questa magnifica dinastia è scomparsa. La prosperità si è dispersa. Sta diventando lontana, ma è diventata il mio sogno persistente. Anche se il Grande Canale non esiste più, rimane una narrazione silenziosa della memoria storica. Lungo la Via della Seta si trovano anche le tracce della dinastia Tang. Anche se le reliquie esposte nei musei sono state spazzate dal fiume del tempo danno ancora un’idea dello splendore della dinastia Tang. Le statue nelle grotte di Longmen sono maestose e intrise di vigore; trascendendo lo stile tradizionale, rigido e stazionario, con figure carnose e curve morbide che mostrano la vitalità del millennio. Esistono innumerevoli opere letterarie e artistiche sulla dinastia Tang; opere cinematografiche e televisive; romanzi e commentari che conservano la nostra immaginazione romantica della dinastia. Per me la dinastia Tang non è un passato polveroso o una storia sepolta. È piuttosto un sogno vivido e meraviglioso, che porta con sé tutte le mie speranze poetiche e si trasforma in un’utopia intima e lontana.

Exhibition view of 唐 (Tang), 2024, CFAlive, Milan. Earthenware Tang dynasty sculptures on display devices by Concorde. Courtesy of Concorde, Galleria Ajassa and CFAlive. Ph: Andrea Rossetti.

Nota dell’editore:

Il testo è stato scritto in occasione della mostra intitolata 唐朝, una mostra sperimentale dedicata alla dinastia Tang (Cina, Tángcháo, 618-907) sviluppata in collaborazione con la galleria Ajassa di Torino, il fotografo cinese Ma Sen, e Concorde, duo sperimentale formato da Nelly Hoffman e Carlo Prada

Si ritiene che la dinastia Tang sia stata la culla della civiltà cinese, ossia l’epoca in cui, sulla scia di una significativa espansione economica, la produzione artistica e culturale cinese ha toccato i suoi vertici. Eppure, come ogni fenomeno storico, anche questo può rivelare tratti inconsueti, se osservato da prospettive temporali, geografiche o sociali differenti. 唐朝 intreccia pertanto tre visioni, che corrispondono ad altrettante esperienze. Quella di due galleristi, Aldo e Susanna Ajassa, che da più di quattro decenni si occupano esclusivamente di arte antica cinese. Quella del display radicale di Concorde, che prova a ripensare i codici estetici entro cui i beni antiquari vengono presentati, senza perciò venir meno alla correttezza espositiva. E quella di un fotografo cinese, Ma Sen, estraneo ai rituali dell’arte da galleria occidentale, ma testimone in prima persona di un fenomeno culturale autoctono, fondamentale per la propria formazione umana e artistica. Tre soggetti, dunque, che offrono tre letture distinte ma complementari di una costellazione culturale di primaria importanza.

Ajassa – galleria specializzata in antiquariato cinese, è stata fondata a Torino nel 1980 dai fratelli Aldo e Susanna Ajassa. La  galleria concentra la sua attività sull’archeologia con particolare interesse per le terrecotte di epoca Han e Tang, sui mobili d’alta epoca dove spiccano quelli laccati di epoca Ming, sui dipinti e sulle porcellane dalla dinastia Song agli inizi della dinastia Qing. La galleria partecipa alle maggiori mostre antiquarie ed organizza esposizioni nella propria sede.

Ma Sen – è professore associato presso il Dipartimento di Arte e Design dell’Informazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Università Tsinghua.  Si è laureato all’Accademia del Cinema di Pechino presso la quale ha conseguito un master in fotografia. Il suo impegno artistico consiste nell’utilizzare la fotografia per salvaguardare ed esplorare l’artigianato popolare tradizionale cinese, catturando l’evoluzione senza tempo di queste forme d’arte millenarie nella complessità tecnologica della società contemporanea.

Concorde – offre un’interpretazione alternativa del quotidiano e della sua presunta banalità, svelandone il potenziale estetico. Restituisce, altera o sottrae la funzione degli oggetti per mostrare il loro lato ludico, beffardo e talvolta ostile. Lo spazio e i suoi elementi si presentano come doppelgänger che disattendono le aspettative del fruitore insinuando il dubbio. I riferimenti aulici e quelli pop, l’ufficio e la pinacoteca, la palestra e l’arredo rinascimentale, convivono in un immaginario che aspira a un dialogo tra categorie in collisione: l’alta epoca sposa l’hi-tech mentre l’erba sintetica cresce in casa. Fondato nel 2021 da Nelly Hoffmann e Carlo Prada, Concorde è basato a Milano.

February 22, 2024