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Huang Yu e la molteplicità delle scene artistiche cinesi

Ricko Leung

Abbiamo intervistato Huang Yu, collezionista d’arte cinese e co-fondatore di Art Chengdu International Contemporary Art Fair, per scoprire come trasformare un investimento in una missione.

Under 40, Huang Yu non è solo un imprenditore poliedrico, un ex culturista e un modello. È anche un collezionista d’arte, il co-fondatore della Art Chengdu International Contemporary Art Fair. Creando una fiera d’arte nella sua città natale, Chengdu, nello Sichuan (Cina sud-occidentale), e sviluppandone la scena artistica, Huang Yu ha provato ad attrarre il pubblico che oggi gravita soprattutto intorno a centri consolidati come Pechino o Shanghai. Avendo vissuto in tutte e tre le città, Huang Yu ci offre un prezioso sguardo sui mercati e sulle diverse scene artistiche cinesi, per poi parlarci delle cinque categorie in cui la sua collezione d’arte è suddivisa, per essere condivisa con il pubblico.

Huang Yu.
Huang Yu.
Huang Yu art collection
Hao Liang, The story of the woods, ink and color on silk, 250x150cm, 2011.

Come ha iniziato a collezionare?

Huang Yu: Nel 2003, fondando con mio fratello una casa d’aste.

Cosa le piace?

Huang Yu: Al momento ci sono circa 300 opere d’arte contemporanea nella mia collezione. Le adoro tutte, tanto che mi è impossibile scegliere una favorita. Ma dato che ho diviso la mia collezione in cinque categorie, forse posso sceglierne una per ogni categoria. Prediligo l’arte concettuale. All’interno di questa categoria, scelgo l’installazione di rame intitolata “Rusty for Another 2000 Years” di Zheng Guogu, uno degli artisti concettuali che preferisco e più rispetto. Soggetto dell’opera è il consumismo del mondo in cui vivamo. La seconda categoria è la pittura. Ho iniziato a collezionare dipinti nel 1999. In questa categoria il mio pezzo preferito è un dipinto di Xie Nanxing ispirato a “Nude Descending a Staircase” di Duchamp. L’artista mi ha detto che Duchamp è il suo idolo [qui il link al nostro scritto sulla fondamentale mostra che il Centre Pompidou ha dedicato nel 2014 alla pittura Duchamp, ndr]. La terza categoria è la “reinterpretazione della tradizione”, e il pezzo che scelgo qui è un dipinto di Hao Liang, che fonde lo stile classico con l’interpretazione contemporanea. La quarta categoria si chiama “realtà virtuale”, dove il mio artista preferito è il fotografo Cai Dongdong, con il lavoro intitolato “Nine Squared Pattern Drawing”. Si tratta di una ri-creazione della pittura classica, che denota un’ambientazione erotica. In fine, il mio pezzo preferito nella categoria delle sculture è un’opera di Xiang Jing che raffigura la solitudine e la tristezza che da questa deriva. Questa è stata anche la prima opera d’arte che ho comprato.

Come descriverebbe il suo rapporto con l’arte?

Huang Yu: Il mio rapporto con l’arte è stato un processo in costante evoluzione. All’inizio la consideravo un investimento finanziario; poi è diventata un hobby; e poi questo hobby è si è trasformato in una missione. Oggi è parte della mia carriera e parte indispensabile della mia vita.

Quale, invece, quello con il collezionismo?

Huang Yu: Come dicevo, all’inizio si trattava di un investimento finanziario. Poi è diventata un’espressione di sentimento. Spero di poter usare la mia collezione per testimoniare e registrare una parte della storia dell’arte contemporanea cinese.

Huang Yu art collection
Yang Fudong, Ms.Huang at M last night Nr. 10, C-print, 120x180cm, 2006.

Cosa si prova a esporre la propria collezione?

Huang Yu: Nel mio caso si è trattato di una mostra piuttosto ampia, intitolata ‘New Capital: Huang Yu Collection Exhibition”, tra maggio e giugno del 2016, al Museo d’Arte Contemporanea di Chengdu. Credo di aver fatto la cosa più sensata – ovvero usare le cinque categorie della mia collezione per illustrare i diversi aspetti dell’arte contemporanea cinese. La mostra ha contribuito a dare impulso e a promuovere l’arte contemporanea cinese. Questa esperienza mi ha anche portato un certo riconoscimento e mi ha dato molta fiducia, nel contribuire ulteriormente allo sviluppo di questo settore. Anche per questo motivo nel 2017 ho co-fondato la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Art Chengdu.

Cosa c’è di speciale nel collezionare arte cinese?

Huang Yu: Vedo che i collezionisti in Cina sono sempre più maturi e preparati. Il loro numero continua a crescere. Alcuni di loro sono molto appassionati. Non solo guardano agli artisti cinesi contemporanei, ma anche agli emergenti e ai maestri internazionali. Inoltre, posso dire che la percezione e il gusto dei collezionisti cinesi stanno progredendo, diventando sempre più professionali, a ogni livello.

Come sta andando il mercato dell’arte in Cina?

Huang Yu: Penso che il mercato sia decisamente in crescita. Sempre più artisti stanno battendo record di vendita. Spero che la situzione continui a migliorare!

Huang Yu art collection
Wang Xingwei, Ashima, oil on csanvas, 240x200cm, 2014-2015.

Quali differenze nota riguardo a collezionismo e mercato dell’arte tra Pechino e Chengdu?

Huang Yu: Pechino è sicuramente il primo mercato dell’arte cinese. Inoltre, la radice dell’arte contemporanea cinese sta a Pechino. Ma Pechino e Chengdu sono città culturalmente molto diverse. Il ritmo di vita è più lento a Chengdu, mentre la capitale è frenetica e vivace. Molti artisti abitano a Chengdu, soprattutto quelli che provengono della provincia del Sichuan settentrionale. Chengdu è una roccaforte e un centro commerciale della Cina sudoccidentale. Organizzare una fiera d’arte lì può generare un’atmosfera che non ti aspetti. Se invece si vuole paragonare il mercato di Chengdu a quello di Pechino, allora bisogna dire che quest’ultima è sicuramente il centro delle case d’asta – Shanghai non è così forte da questo punto di vista. Il mercato dell’arte è maturo a Pechino, ma le fiere d’arte migliori sono a Shanghai.

Com’è la scena artistica, invece, nelle tre città?

Huang Yu: Ci sono molti musei privati a Shanghai, quindi penso che sia la migliore sul piano culturale. Pechino sarebbe la seconda, Chengdu segue. Per quanto riguarda la scena delle gallerie, direi invece che Pechino è leggermente migliore di Shanghai, mentre non ci sono ancora abbastanza gallerie d’arte a Chengdu per il momento.

Huang Yu art collection
Xu Zhen, What Do Men Want, mirror finished stainless steel & metal chains, 140x220cm, 2016.

Dove sceglierebbe di vivere se fosse un artista?

In queste tre città gli artisti sono distribuiti in modo uniforme: Shanghai ha molti artisti laureati alla China Academy of Art, Pechino ha quelli della Central Academy of Fine Arts, e gli artisti di Chengdu si sono per lo più formati al Sichuan Fine Arts Institute. Ma vorrei parlare anche del pubblico di queste tre città: Shanghai è la città con la migliore consapevolezza culturale e l’ambiente migliore – le grandi mostre generano sempre lunghe code. Da questo punto di vista Chengdu è simile, mentre penso che Pechino sia un paso indietro.

Huang Yu art collection
Xu Lei, Mountain beneath the mountain, ink on silk, 132x143cm, 2015

Cosa l’ha spinta a fondare la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea d’Arte di Chengdu?

Huang Yu: Prima di tutto, Chengdu è la mia città natale, quindi si può dire che sono naturalmente propenso a far qualcosa per l’arte lì. La seconda ragione è che voglio dare impulso allo sviluppo dell’arte a Chengdu e far sì che Chengdu diventi presto la seconda città più importante per l’arte contemporanea cinese. In terzo luogo, voglio contribuire a sostenere l’arte contemporanea cinese. Geograficamente ci sono già state fiere d’arte a nord, a Pechino, a sud, a Shenzhen, e a est, a Shanghai; mentre Chengdu è una roccaforte nel sud-ovest della Cina, e non c’erano fiere d’arte lì – ci sono artisti, gallerie, musei, ma non ci sono le fiere. Si tratta di un vuoto che vorrei presto riuscire a comare.

December 17, 2020